Alimentazione sana
Com'è nata la Dieta Alternante DocFoody? Per aiutare le donne malate di tumore al seno durante l’esperienza clinica nei reparti oncologici del nostro responsabile scientifico Professor Samir Sukkar. Ad oggi questo protocollo dietetico aiuta persone con diverse problematiche di salute.
La Dieta Alternante nasce per aiutare le donne malate di tumore al seno durante l’esperienza clinica nei reparti oncologici del nostro responsabile scientifico Professor Samir Sukkar. Ad oggi questo protocollo dietetico aiuta persone con diverse problematiche di salute.
La nascita della Dieta Alternante
Durante l’esperienza nell’Istituto Nazionale per la Ricerca sul Cancro di Genova, negli anni '90 il professor Sukkar ha individuato un’esigenza: le pazienti con tumore al seno spesso sono obese ed esiste una stretta relazione tra recidiva del tumore e peso elevato, poiché il grasso corporeo è coinvolto nella produzione degli estrogeni, ormoni stimolanti per le ghiandole mammarie.
La necessità, quindi, era quella di poter aiutare le pazienti a diminuire la probabilità di recidiva attraverso un modo che le aiutasse a perdere peso. Limitare le calorie non è facile, soprattutto in un momento psicologicamente delicato. Serviva trovare una soluzione semplice, attuabile nell’immediato. Così è nata la Dieta Alternante, che permette di alternare un giorno di restrizione calorica (prevalenza di proteine) con uno di alimentazione in quantità più elevata (prevalenza di carboidrati).
La Dieta Alternante ha preso forma attraverso anni di pratica clinica, durante i quali il Professor Sukkar ha potuto osservare i risultati positivi su pazienti che hanno adottato questo regime alimentare all’interno di un protocollo di prevenzione oncologica. Oltre a ridurre i fattori di rischio legati al cancro, le pazienti hanno riscontrato numerosi benefici, come una riduzione del peso corporeo, del colesterolo e dei livelli di zucchero nel sangue.
Un aiuto per chi ha il tumore al seno, ma non solo
Obiettivo della dieta Alternante Sukkar è quello di ridurre l’apporto di energia senza intaccare i fabbisogni e, soprattutto, senza far andare il metabolismo in omeostasi, che è ciò che avviene quando il corpo si adatta alla restrizione calorica permanente ed inizia a funzionare “a risparmio energetico” interrompendo il dimagrimento.
Il principio alla base è che, riducendo periodicamente le calorie, si possano migliorare i livelli di insulina nel sangue, l'infiammazione cronica, oltre che stimolare processi di riparazione cellulare, noti come "autofagia", che aiutano a eliminare le cellule danneggiate o potenzialmente pericolose, come quelle precancerose.
Il principale beneficio della Dieta Alternante è che essa può rendere le persone più “aderenti” alle indicazioni rispetto alla restrizione dietetica pura, perché è più facile ridurre l’introito energetico a giorni alterni che quotidianamente. Distribuendo la quantità di nutrienti necessaria ed equilibrandola nell’arco delle 48 ore con lo scopo di dare alla persona una giornata ogni due senza restrizione calorica, possiamo realmente ridurre la quota di energia immagazzinata dall’organismo senza fare lo sforzo di calcolare esattamente le calorie quotidianamente ingerite.
Inoltre, l’apporto nutritivo viene suddiviso in 4 o 5 pasti giornalieri e allevia così gli stimoli della fame, soprattutto nella giornata in cui è prevista la restrizione calorica.
Si può affermare che, in base agli studi sperimentali eseguiti ad oggi, la Dieta Alternante ipocalorica può essere un valido aiuto per ridurre effettivamente una serie di rischi, tra cui quello di tumori e quello cardiovascolare, ma non solo.
Chi ha bisogno di dimagrire e non riesce a farlo con la classica dieta ipocalorica, può trarre invece beneficio dalla Dieta Alternante, e diminuire così tutti i rischi per la salute legati all’eccesso di peso.
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