Alimentazione sana
L’acqua è un nutriente essenziale per la nostra sopravvivenza. Partecipa alle nostre funzioni metaboliche, alla regolazione della temperatura, alla digestione, all’eliminazione delle sostanze di scarto, alla lubrificazione delle articolazioni e molto altro.
La assumiamo come tale, ma anche attraverso le bevande, i brodi, le tisane e i cibi solidi. Alcune sostanze, come le bevande alcoliche, il tè e il caffè attivano la diuresi, per cui disidratano l’organismo.
Ogni giorno, il nostro organismo deve fare i conti con il bilancio idrico, che è in pari quando l’acqua introdotta riequilibra l’acqua persa.
Per preservare questo bilancio abbiamo sviluppato la sensazione della sete, che si attiva quando la l’eliminazione dei liquidi supera l’assunzione. Nel caso in cui, invece, eccediamo nell’assunzione di acqua, lo stimolo della sete scompare e aumenta la produzione di urina.
Un soggetto sano, che segue una dieta bilanciata e vive a temperature miti, ha in media la necessità di assumere almeno un litro e mezzo di acqua al giorno. In alcune condizioni questo fabbisogno aumenta, ad esempio durante l’attività fisica, con disturbi che provocano sudorazione, diarrea o produzione di urine, con l’assunzione di cibi molto salati, l’allattamento, temperature calde con un basso grado di umidità. In questi casi, è bene ricordare che il segnale della sete è tardivo, ovvero lo si avverte quando si è già disidratati. In queste situazioni, quindi, occorre aumentare il consumo di acqua ancor prima di sentire la sete.
Poi ci sono alcune condizioni che ci fanno avvertire di meno la sete, ciò avviene nei fumatori e negli anziani. In altri casi il fabbisogno di acqua si riduce, tra questi annoveriamo l’ipotiroidismo e lo scompenso cardiaco cronico.
Un buon indicatore della nostra idratazione è il colore delle urine, esso dovrebbe essere quasi incolore. Più è intenso, maggiore è la nostra disidratazione.
Le acque destinate al consumo umano sono microbiologicamente e chimicamente sicure. Tra queste, vi è l’acqua potabile del rubinetto, che viene convogliata a partire da sorgenti sotterranee, pozzi oppure fonti superficiali, come fiumi o bacini, e passa attraverso un sistema di purificazione prima di arrivare alle nostre case.
Ci sono poi le acque imbottigliate, che sono batteriologicamente pure e hanno delle caratteristiche molto variabili, come:
Residuo fisso.
In base al quantitativo di residuo fisso troviamo in etichetta diverse diciture.
Contenuto di gas.
L’acqua gassata puó essere o naturale addizionata di anidride carbonica oppure naturalmente gassata. L’anidride carbonica disciolta stimola l’attività dello stomaco e quindi aiuta in caso di digestione lenta, ma può peggiorare i casi di aerofagia e ipersecrezione dello stomaco. Stimola anche il senso di sazietà.
pH.
Sostanze disciolte.
La presenza di sostanze disciolte classifica le acque in bicarbonate, solfate, salse, sulfuree, fluorurate, ferruginose, calciche. A seconda delle percentuali di sostanze disciolte, le acque hanno effetti diversi, ad esempio possono essere lassative (carbonato solfate), adatte in caso di malattie del fegato (cloruro sodiche), di intestino irritabile e stipsi (salso solfato alcaline), di osteoporosi (calciche).
Durezza.
La durezza dipende dal contenuto di sali di calcio e di magnesio. Le acque leggere hanno valori al di sotto dei 15ºF, le acque mediamente dure tra i 15 e i 30 ºF e le acque dure sopra i 30ºF. Le acque dure, chiamate anche calcaree, sono meno adatte al lavaggio degli indumenti e alla cottura dei legumi, ma sono ricche di calcio, che può sopperire al nostro fabbisogno giornaliero.
L’acqua ha un maggiore potere dissetante se servita a temperatura ambiente o leggermente fresca, minore se bevuta fredda. Avere sempre a disposizione un bel bicchiere d’acqua da sorseggiare durante la giornata è un valido aiuto per mantenere in equilibrio il nostro bilancio idrico.
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