Alimentazione sana
“Per perdere peso serve mangiare di meno” è un’affermazione spesso ripetuta anche dagli esperti del settore, ma è vera solo parzialmente.
I nostri antenati vivevano mangiando ciò che riuscivano a procurarsi, con la caccia o con la raccolta. L’organismo si è evoluto quindi per rispondere alla necessità di avere una riserva energetica pronta per i periodi di carestia, alimentandosi il più possibile quando c’è disponibilità di cibo, con una particolare predilezione per gli alimenti ricchi di carboidrati e di grassi. Infatti, questi nutrienti sono importanti fonti energetiche per il nostro organismo, con 1 grammo di carboidrati possiamo produrre 4 Kcal e con un grammo di grassi ne possiamo produrre ben 9.
Al giorno d’oggi la situazione nel mondo occidentale è ben diversa: non dobbiamo più andare alla ricerca del cibo, basta entrare in un supermercato per avere una continua disponibilità alimentare. Ma noi siamo il frutto dell’evoluzione dei nostri antenati e continuiamo a considerare più appetibili gli alimenti più calorici.
Nonostante diminuire le porzioni sia un modo per abbassare il conteggio delle calorie giornaliere, se lo si fa partendo da una dieta sbilanciata e ricca di alimenti ipercalorici si rischia di non raggiungere i risultati sperati. Infatti non è detto che si riesca a raggiungere il bilancio calorico necessario per un dimagrimento sano.
Inoltre, diminuendo le quantità in modo netto a partire da una dieta sbilanciata con lo scopo di abbassare le calorie, diminuiamo anche l’assunzione dei micronutrienti (vitamine e minerali), e aumenta la possibilità dell’insorgere di carenze nutrizionali.
Oppure, se arriviamo al punto di fare un taglio drastico del quantitativo di cibo, ci affamiamo e tendiamo ad abbuffarci non appena il periodo di restrizioni termina, causando il famoso “effetto yo-yo”.
Quindi la soluzione più efficace non è obbligatoriamente mangiare “meno”, ma mangiare “meglio”.
Può capitare, infatti, di sentire testimonianze di persone che, una volta iniziata la dieta, affermano di mangiare molto di più rispetto a prima. Questo può avvenire quando la dieta viene riformulata in base al fabbisogno calorico dell’individuo, con un corretto bilancio dei nutrienti. Mangiare “meglio” porta un ulteriore vantaggio a lungo termine, perché si instaurano delle corrette abitudini alimentari che rimarranno anche dopo il periodo di dimagrimento.